Donato Di Santo

Tra Italia e America Latina

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PRIME MISSIONI POLITICHE IN GUATEMALA
Meraviglioso paese il Guatemala, la terra Maya. Oltre metà della popolazione viveva (e, purtroppo, ancora vive), in una situazione di apartheid-di-fatto: gli indigeni, le popolazioni originarie.
Il 2% della popolazione possedeva il 90% delle terre.Viaggio con d‘alema in messico per l’insediamento di cardenas a sindaco. in primo piano ricardo pascoe. dietro: shafick handal, della comandancia dell’fmln, frente farabundo martì de liberacion nacional, di el salvador, accanto a rodrigo asturias (gaspar ilom), della comandancia della urng, unidad revolucionaria nacional guatemalteca.Il loro Premio Nobel per la Letteratura, Miguel Angel Asturias, ha fatto conoscere al mondo il mondo dei Maya (poi suo figlio, Rodrigo - che incontrai molte volte -con il nome di "Gaspar Ilom”, personaggio delle opere paterne, ha guidato l’ORPA, una delle quattro formazioni della URNG, ed il nipote, Sandino, assieme alla moglie, e mia carissima amica, Martha Guadalupe Romero, continuano l’impegno sociale e politico).
Il loro Premio Nobel per la Pace, Rigoberta Menchù Città del Guatemala, novembre 2008, in occasione della visita in Guatemala, cena con vari esponenti politici: nella foto Di Santo con Martha Guadalupe Romero e Sandinio Asturias.Tum, ben conosciuta anche in Italia, con il libro "Mi chiamo Rigoberta Menchù” (scritto con Elisabeth Burgos), ha dato voce e dignità al dolore ed alla tragedia degli indios.
La scarsa attrattività della capitale, pericolosa e caotica, viene ampiamente compensata dalla grandiosità della selva del Petén (con i siti Maya di Tikal), dal lago Atitlan, da gioielli come la città coloniale di Antigua. …Tutto ciò conoscerò solo in seguito. Nelle missioni di lavoro frequentavo praticamente solo sale riunioni intrise di fumo e, spesso, periferiche e malmesse.
Nel 1990, in agosto, conobbi Byron Morales, e altri dirigenti del sindacato UNSITRAGUA. Con loro, con la CUC, Comité de Unidad Campesina (la cui leader, allora esiliata all’estero, era la Menchù), con Nineth Montenegro de Garcia (che già avevo ricevuto a Roma, a Botteghe Oscure), discussi a lungo del pericolo di "ritorno” del macellaio Rios Montt e delle iniziative di solidarietà da intraprendere. Erano sempre più frequenti gli omicidi di contadini: in pratica, chi si rifiutava di diventare carne da macello, "arruolandosi” nelle famigerate" patrullas de defensa civil”, veniva sequestrato, torturato ed assassinato. In quel periodo si riparlava di dialogo di pace e noi, come PCI poi PDS, facemmo la nostra parte.
Incontrai anche una dirigente della cooperazione italiana, Laura De Clementi, che mi offrì una attenta e approfondita analisi sociopolitica del paese.
Vi tornai l’anno seguente, per riunirmi con alcuni dirigenti del piccolo PSD di Mario Solorzano, facente parte della IS, ricordo William Santillana e Aracely Conde, che diedero il loro avallo all’ingresso del PCI-PDS nella Internazionale. Parlammo a lungo dei diritti civili calpestati, del ruolo nefasto degli squadroni della morte, delle voci di golpe contro il governo Serrano e della proposta di Solorzano, che siedeva nel governo, di "patto sociale”.
Molte associazioni ed organismi popolari criticavano aspramente Solorzano (così come pure il democristiano Vinicio Cerezo), forse con un eccesso di massimalismo. Ad AVANCSO, il Centro di ricerche sociali "gemello” del CRIES nicaraguense di Xavier Gorostiaga, e dove lavorava Myrna Mack prima di essere assassinata (nel 1990), Clara Arenas mi parlò dell’emergere di sintomi di conflitto etnico ("un contadino maya percepisce 7-8 quetzales al giorno!”), e mi fece un panorama della situazione sociale. Emergeva chiaramente la marginalità del ruolo e del peso reale della URNG.
Ritrovavo facce conosciute al CUC e al GAM (con le sedi "vigilate” dalle brigate internazionalidi pace, che si interpongono come "scudi umani” alla violenza dilagante controi dirigenti sociali e gli organismi dei diritti umani: al GAM faceva "scudo” una esile ragazza bergamasca dell’Associazione Mani Tese).
Visito l’associazione delle vedove (delle migliaia di contadini massacrati) dove incontro Fermina Lopez e Rosalina Tuyuc, maya kaqchikel, e il CONDEG, che raggruppa le famiglie degli sfollati a causa della guerra interna (circa un milione e mezzo di persone).
Qui mi fanno racconti atroci, donne mogli di presunti guerriglieri crocifisse su pali in mezzo al villaggio, insieme ai loro bambini, come monito per gli altri abitanti.
La massa di sfollati interni accentua l’urbanizzazione selvaggia e forzata, i contadini perdono le terre comunitarie (delle quali si appropriano i latifondisti), e aumenta spaventosamente la miseria perché, in mezzo al cemento, un contadino sa solo chiedere l’elemosina.
Feci un incontro anche con l’URD, Unidad revolucionaria democratica, in quella fase "braccio politico” della URNG dove mi spiegano, con dovizia di dettagli, che il governo Serrano è emanazione del CACIF, la Confindustria locale, e che loro si sentono gli "eredi” di Manuel Colom Argueta, la cui vedova è italiana.
Va detto che in Italia, a Milano, viveva e vive un altro importante scrittore guatemalteco, Dante Liano.
Attraverso Renato Sandri conobbi, in occasione di un suo viaggio in Italia (e poi rividi più volte in Messico, dove risiedeva ed insegnava antropologia), Aura Marina Arriola, intellettuale guatemalteca di prima grandezza. In gioventù aveva vissuto a Roma, si era legata al gruppo de il manifesto (si narra che fosse molto amica di Valentino Parlato e avesse avuto un duro scontro politico con Rossana Rossanda). Per lunghi anni era statala compagna di Rolando Moran e la loro separazione, avvenuta a Cuba, fu dettata da una insanabile divergenza sul tema della lotta armata. Dei tanti libri di Aura Marina segnalo "Ese obstinado sobrevivir. Auto etnografia de una mujer guatemalteca”, Ediciones del Pensativo, Antigua Guatemala.Tornai spesso in Guatemala, e nel ’95
insieme a Marco Minniti, a quell’epoca Responsabile organizzativo del PDS, in occasione di un viaggio che ci portò anche in Nicaragua e Cuba. Visitammo Conavigua, il GAM, la Fondazione Rigoberta Menchù. E incontrammo Gustavo Porras, consigliere del Presidente Alvaro Arzù, fine intellettuale, protagonista discreto ma essenziale degli accordi di pace. Mi colpì molto la sua intelligenza e conoscenza dell’area centroamericana.
Tra i tanti diplomatici italiani conosciuti ne ricordo uno, italiano ma di un paese "straniero”: don Mauro Lalli, anche lui originario di Bomba, che andai a trovare presso la splendida sede della Nunziatura Apostolica di Città del Guatemala.

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